Dio pose Adamo nel giardino e ordinò di lavorarlo e custodirlo: “L’Eterno Dio prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino dell’Eden perché lo lavorasse e lo custodisse” [Genesi 2:15] Viene difficile immaginare Adamo con la vanga e il rastrello in mano, e infatti non era certamente questo il tipo di lavoro a cui Dio l’aveva chiamato. Il giardino, d’altronde, non aveva nessun bisogno del lavoro umano. Era strutturato in maniera da produrre i suoi frutti in modo automatico, senza alcun bisogno dell’intervento di Adamo. L’irrigazione era assicurata da un fiume che l’attraversava, la terra era feconda e i semi producevano ciascuno il proprio raccolto in un clima praticamente perfetto. La caduta dell’uomo non aveva fatto ancora il suo ingresso e pertanto il suolo non produceva ancora “spine e triboli” (Genesi 3:18), come invece sarebbe successo in seguito. Il giardino produceva da sé tutto quello che gli occorreva. Quale lavoro doveva dunque fare Adamo? Doveva semplicemente proteggere il giardino. Doveva fare attenzione a non permettere il male. Sappiamo come sono poi andate le cose, ma il tutto ci insegna comunque un buon principio: così come l’uomo può permettere il male, tu puoi ora permettere il bene nella tua vita, e puoi farlo seguendo alcune preziose e strategiche indicazioni di Dio. Non hai più bisogno di aspettare, ma sin da oggi puoi già cominciare a “permettere il bene e il soprannaturale” di Dio per la tua casa. E puoi farlo seguendo alcune preziose e specifiche indicazioni di Dio... (tratto dal libro “Custodisci il tuo Giardino”).
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Non sono perfetto, è un periodo di lotta in questi tempi.....ma ce la metterò tutta A-MEN.